Il soffitto tu mi spork
tu mi balli sulla testa
e mi macchi tutto il resto
tu quaaaaa
ti amo Spider Pork!!!”
Nati nel 1987 e sui nostri schermi sin dal 1989, I Simpson sono diventati una presenza quasi naturale nel nostro quotidiano, grazie agli oltre 550 episodi delle ventisei stagioni prodotte dalla Fox Broadcasting Company (e alla fine di quella in corso saranno 574). Nati dalla fantasia di Matt Groening, Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie in 27 anni sono diventati sempre più famosi. Anno dopo anno, la serie ha superato il record del numero di stagioni prodotte per una serie Usa di Prime Time e del numero di episodi mai trasmessi negli Stati Uniti, ma cosa altro c’è da sapere?
I Simpson sono stati oggetto di studio da alcuni studiosi americani.Il saggio I Simpson e la filosofia ha avuto un grosso successo inaspettato in America e anche qui da noi è già in ristampa. Diciotto capitoli, una ventina di professori e studiosi e tanti spunti decisamente inediti e interessanti. Da subito il testo prende una posizione netta contro ogni snobismo perché si può parlare di filosofia anche abbassandosi a noi comuni mortali senza cattedra o padrini accademici. Il testo è molto fruibile soprattutto perché si rivolge di proposito a un largo pubblico senza per questo degenerare nel trash o nel pop a tutti i costi. Ce n’è per tutti i gusti, da Aristotele ad Heidegger, a Kant, a Marx cercando di affrontare grosso modo tutti i personaggi e i temi del cartone, con puntigliosità e autentica passione. Il personaggio che viene più bersagliato è chiaramente Homer di cui leggiamo a pagina 189: “Togliete tutte le qualità che rendono un padre genuinamente buono – la saggezza, la comprensione, l’altruismo, persino le arrabbiature – e vi resterà Homer Simpson”; a differenza di Marge, coscienziosa donna “aristotelica di sfumatura cristiana” (pag. 70).
Vi lascio una presentazione del testo William Irwin, Mark T. Conard, Aeon J. Skoble, “I Simpson e la filosofia”, Isbn reprints, Milano, 2010