Strappare lungo i bordi è una serie TV uscita a Novembre su Netflix, ideata e realizzata da Zerocalcare. E’ un ciclo narrativo distribuito in 6 puntate la cui durata variabile si attesta attorno alla ventina di minuti, conferma la vocazione parzialmente autobiografica di buona parte della produzione di Zerocalcare e segue per l’appunto le vicende dell’autore, dei suoi amici (su tutti Secco e Sarah) e dall’immaginario armadillo. In altri termini questa serie tv è stata così di successo che è difficile non sapere di cosa sto parlando.

Ora è possibile imparare qualcosa con la visione di questa serie?

Vi propongo di seguito una serie di macro argomenti presenti nella serie che possono essere individuati per spiegare alcuni argomenti di filosofia.

I macro argomento: storia della coscienza

A partire dalla storia autobiografica del protagonista della serie si può tratteggiare una storia della coscienza esponendo Plotino e Agostino, la filosofia cartesiana, la tradizione empirista (in particolare Locke, Hume e Berkeley), Leibniz e Kant, Mill, Positivismo e antipositivismo, e infine la riflessione contemporanea (come ad esempio Husserl, Ryle, fino a alla filosofia della mente, le scienze cognitive e le neuroscienze).

II macro argomento: l’incompletezza

In logica matematica, i teoremi di incompletezza di Gödel sono due famosi teoremi dimostrati da Kurt Gödel nel 1930. Gödel annunciò il suo primo teorema di incompletezza in una tavola rotonda a margine della Seconda Conferenza sull’Epistemologia delle Scienze Esatte di Königsberg. La serie tv consente di spiegare il significato filosofico dell’incompletezza, trattando e approfondendo Socrate, lo stoicismo, Pascal, Michel de Montaigne, Freud, María Zambrano, Hadot,

III macro argomento: i bordi sono confini

L’autore ci vuole comunicare come la società ci impone certe strade obbligate un po’ come se dovessimo ritagliare la nostra vita esattamente lungo i bordi e guai ad uscire dal tracciato. E se invece ci perdessimo e ce ne fregassimo dei dogmi e della società, e volessimo seguire un’altra strada e dunque un’altra linea non tratteggiata? La filosofia ci aiuta a superare i confini della nostra identità e a leggere i fenomeni migratori come incontri di popoli diversi che hanno generato e possono ancora formare nuove possibilità per abitare il mondo. Ecco che la conoscenza dei seguenti argomenti può aiutare gli studenti a riflettere che si può anche strappare a prescindere dai bordi: Anassimandro e l’apeiron, Eraclito e il frammento 22B45 DK, Seneca e l’Epistole a Lucilio, 49.6, Gottfried Wilhelm Leibniz e il suo concetto de “La place d’autrui”, Kant e la sua “Per la pace perpetua”; Hegel all’inizio della Scienza della Logica, in riferimento a due concetti generalissimi, che però ci aiuteranno ancor meglio a chiarire il senso della differenza tra limite e confine. Il pensiero, scrive Hegel, è in continuo rapporto con due concetti, quello di “Essere” e quello di “Nulla”. Emmanuel Levinas; Hannah Arendt e la Vita Activa; Paul Ricoeur riguardo l’incontro con l’altro e la logica del dono (non solo materiale) fino a Martha Nussbaum,


2 risposte a “La filosofia nascosta in “Strappare lungo i bordi””

  1. […] La filosofia nascosta in “Strappare lungo i bordi” […]

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