“L’uomo che ha gustato una volta i frutti della filosofia, e che li ha ammirati come i beni più alti della cultura, non può più rinunciare alla filosofia e al filosofare”, scrive Husserl in La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale (1936).
La fenomenologia di Husserl si presenta come una ricerca teoretica nella filosofia occidentale. Essa è definita come sapere eidetico e descrittivo, ovvero ha la stessa natura ideale della geometria. Nell’opera Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica (1913) Husserl usa l’espressione geometria dei vissuti per indicare che i vissuti di un soggetto empirico, considerati come fatti psichici, contengono delle strutture ideali e universali, che possono essere individuate e descritte grazie alla riduzione.

L’attività didattica proposta è un adattamento dell’esercizio di Cooperative learning omonimo presente in R. Chiaradonna, P. Pecere, Filosofia. La ricerca della conoscenza, Mondadori, 2018 vol 3 B, p.31.
Scopo dell’attività: Costruire una “geometria dei vissuti”, una scienza delle essenze senza far riferimento all’esperienza.
Tema scelto: Il testo sopra menzionato sceglie il desiderio. Io preferirei trattare una argomento che possa essere trattato in modo trasversale come per esempio la passione.
Operazioni: Dopo aver diviso la classe in gruppi è opportuno dare a ciascun gruppo un “vissuto scelto” in modo da individuare tre proposizioni che lo descrivano.
Ad esempio:
Il gruppo 1 analizza la passione intesa come sofferenza fisica o spirituale, invece il gruppo 2 analizza un momento o motivo della vita affettiva caratterizzato da uno stato di violenta e persistente emozione.
Ciascun gruppo espone le proposizioni che ha formulato e le confronta con classe, stabilendo la validità di ogni proposizione. Si discute sulle criticità incontrate e si apre il dibattito sulla possibilità di costruire una scienza dei vissuti a prescindere dalle’esperienza.