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Italia campioni d’Europa ma con filosofia

Foto di Comfreak da Pixabay

Dopo la vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra e dopo la lettura di diversi articoli (cfr. Cruijff e Spinoza, perché calcio e filosofia vanno a braccetto , Calciosofia – quando filosofia e calcio si incontrano in un bar…, Calcio, Letteratura E Filosofia, Perché bisogna leggere la Filosofia del calcio di Bernhard Welte, ecc. ecc.) anche io voglio misurarmi con la tematica suggerendo un’attività didattica.

Partendo da tali premesse, nelle mie classi di questo anno (terzo e quarto anno di Liceo scientifico, terzo e quinto anno di Liceo Linguistico) come docente di storia e filosofia ho proposto un percorso di apprendimento cooperativo su nuclei tematici filosofici trattati e sviluppati nel corso dell’anno. L’attività del progetto ha avuto la finalità di promuovere la conoscenza della storia della filosofia come momento di socializzazione, di ricerca autonoma e individuale, in grado di sviluppare la capacità di concentrazione, di riflessione critica e di favorire il processo di maturazione degli alunni.

Nelle Indicazioni nazionali per i Licei (MIUR, 2010) la filosofia viene vista sia in funzione del suo sviluppo storico, sia in relazione alle domande di “senso” che pone sulla “conoscenza, sull’esistenza dell’uomo, e sul senso dell’essere e dell’esistere”. Successivamente con il documento Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza si riflette sulle potenzialità formative dello studio della filosofia nella scuola italiana e come campo dell’istruzione degli adulti, nell’ottica del life-Iong learning e del life-wide learning, alla luce sia dei provvedimenti previsti dalla legislazione scolastica italiana degli ultimi anni – a partire dal Regolamento e dalle Indicazioni nazionali per i Licei, dai Regolamenti e dalle Linee Guida per i percorsi degli Istituti tecnici e Professionali, fino alla Legge 107/2015, ai relativi decreti legislativi del 2017 e documenti di accompagnamento – sia della documentazione internazionale come la Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Le competenze specifiche che questa disciplina consente di sviluppare attraverso la conoscenza di autori e problemi filosofici sono: “la riflessione personale, il giudizio critico, l’attitudine all’approfondimento e alla discussione razionale, la capacità di argomentare una tesi anche in forma scritta, riconoscendo la diversità dei metodi con cui la ragione giunge a conoscere il reale”. (MIUR, 2010, p. 32).
Le innovazioni didattiche e organizzative sono state adottate allo scopo di contrastare sia la demotivazione e lo scarso impegno nello studio degli studenti, sia per migliorarne il successo scolastico e l’apprendimento. L’attività didattica proposta ha il duplice obiettivo di rinforzare la motivazione allo studio e di offrire modalità didattiche diversificate al fine di recuperare gli alunni in difficoltà e contemporaneamente potenziare le eccellenze.

Iniziamo la lezione con la visione del seguente video: Monty Python – Finale di Filosofia (sottotitoli in Italiano)

La finale di calcio dei filosofi (The Philosophers’ Football Match) è uno sketch trasmesso nel secondo episodio dello special Monty Python’s Fliegender Zirkus nel 1972 e compare anche nel film Monty Python Live at the Hollywood Bowl. La partita è la metafora della differenza teoria e prassi tra Germania e Grecia, tra passato e futuro della filosofia che si domanda e cerca di darsi delle risposte più o meno adeguate, guardandosi bene dal dare le risposte perché altrimenti finisce la curiosità. Le due squadre iniziano a giocare senza giocare davvero. Da un lato Socrate, Archimede, Platone, Eraclito che girovagano in preda alle teorie e dall’altra in preda alle stesse teorie ma di argomento diverso, ci sono i tedeschi Schopenhauer, Kant, Marx. Pensano senza pensare davvero al gioco, allo scopo, al motivo principale per cui sono lì: una partita di pallone.

Attività

Analizza la partita e rispondi alle seguenti domande:

  • Secondo te la scelta dei giocatori è casuale?
  • Le due squadre iniziano a giocare senza giocare davvero, perché?
  • Il pubblico parla dei calciatori, non interessato a qualcosa che effettivamente non interessa perché non sta accadendo nulla. Che cosa cambia?
  • Nella metafora chi fa goal è il finalizzatore quello che si preoccupa banalmente, di portare a termine la partita che è poi il motivo di quello stadio, di tutta quella gente e del loro impegno. Chi finalizza? Chi para?
  • Perché nessuno vede la palla? Perché nessuno capisce cosa fare? Perché tutti pensano invece di fare?

Gli studenti arriveranno alla consapevolezza che solo chi nella vita aspira ad un bel pareggio zero a zero muore veramente!

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