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Le dimensioni dell’apprendimento

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Secondo il Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente, varato dalla Commissione delle Comunità Europee il 30.10.2000 a seguito del Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, per “il buon esito della transizione a un’economia e una società basate sulla conoscenza” l’istruzione e la formazione permanente (lifelong learning and lifewide learning) definite come ogni attività di apprendimento finalizzata, con carattere di continuità, intesa a migliorare conoscenza, qualificazioni e competenze. Dopo questa definizione il Memorandum distingue tre diverse categorie fondamentali di apprendimento finalizzato:
 1. apprendimento formale, che avviene in un contesto organizzato e strutturato (in un’istituzione scolastica/formativa), è esplicitamente pensato e progettato come apprendimento e conduce ad una qualche forma di certificazione;
2. apprendimento non formale, che è connesso ad attività pianificate, ma non esplicitamente progettate come apprendimento (ad esempio una giornata di approfondimento su un problema): infatti si svolge al di fuori delle principali strutture d’istruzione e di formazione e, di solito, non porta a certificati ufficiali;
3. apprendimento informale, le molteplici forme dell’apprendimento mediante l’esperienza risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia, al tempo libero, ecc. ecc. Non è organizzato o strutturato e non conduce alla certificazione. Non è necessariamente intenzionale e può, pertanto, non essere riconosciuto, a volte dallo stesso interessato, come apporto alle sue conoscenze e competenze. Consiste nell’imparare facendo (learning by doing).

Queste tre categorie fondamentali sono necessarie per la costruzione di tre dimensioni dell’apprendimento:

  1. Lifelong learning o dimensione verticale è un tipo di apprendimento che dura tutta la vita; rappresenta il superamento della dimensione temporale dell’istruzione e riguarda la lunghezza, la durata della vita. In altri termini un individuo impara per tutta la durata della sua vita (ovviamente se vuole);
  2. Lifewide learning si riferisce alla dimensione orizzontale in quanto fa riferimento a tutti i contesti di vita e rappresenta il superamento dei luoghi deputati all’apprendimento, per cui oltre al contesto formale ha l’obiettivo di valorizzare ogni esperienza di vita (informale e non formale). La dimensione del Lifewide Learning evidenzia che l’apprendimento avviene in un’ampia varietà di ambienti e contesti: lavoro, vita sociale, famiglia e non è solo limitato all’educazione e non è necessariamente intenzionale (Bauman, 2006; Barnett, 2010).
  3. Lifedeep (vita profonda) learning riguarda credenze, valori e orientamenti per la vita (Banks, 2007; Dewey, 1899), per partecipare pienamente alla vita della comunità. Esso sposta il focus dalla competizione economica all’impegno congiunto della comunità e di ciascuna persona, per il suo pieno sviluppo (dimensione trasformativa, di profondità, apprendimento trasformativo). Riguarda la profondità, i valori della vita.

Per ulteriori approfondimenti:

Bourdieu P. (1986). The forms of capital in J.G. Richardson (Ed.), Handbook for Theory and Research for the Sociology of Education. New York: Greenwood Press.

Castells M. (1996), La nascita della società in rete, Milano: Egea- Università Bocconi (2002).
Coleman, J. (1988), Social capital in the creation on human capital, American Journal of Sociology, 94 (Supplement), 95-110.

Eraut M. (2000). Non-formal learning and tacit knowledge in professional work, British Journal of Educational, Psichology, March, pp.113-136;

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