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Battisti in aula

il 9 settembre 1998 muore  il 55enne Lucio Battisti all’ospedale San Paolo (Milano) e l’Italia perde un pezzettino di se stessa.

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Colpita da una nota in condotta data da un professore ad una studentessa che dichiarò Battisti un fascista (notizia letta su Fatto quotidiano) e dagli spettacoli in sua memoria organizzati dall’associazione Popsophia,  posso affermare con fermezza che le canzoni del cantautore senza tempo possono essere utilizzate in aula.

Nel post  Lucio Battisti e Hegel , ho già messo in luce il rapporto tra i due illustri uomini ma le canzoni del cantautore permettono di approfondire argomenti a volte trascurati in aula come ad esempio:

  1. Il mio canto libero composto in collaborazione con Mogol, trae ispirazione dallo scritto “Oltre la linea” di Ernst Junger, dedicato a Martin Heidegger e pubblicato per il sessantesimo anniversario della sua morte;
  2. Dieci ragazze, canzone del 1969 e Don Giovanni, primo disco di Lucio Battisti che si avvale della collaborazione di Pasquale Panella, si prestano perfettamente per spiegare la condizione del Don Giovanni di Kierkegaard;
  3. Specchi opposti e Apparenza possono essere spiegate per illustrare il rapporto tra Verità-Realtà nella filosofia moderna.

Questi sono solo suggerimenti, piccole traccie che possono essere sviluppate per la spiegazione di alcuni concetti filosofici. Potreste suggerirne degli altri?

Vi auguro buona ricerca

La prof.

Una replica a “Battisti in aula”

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